Animula vagula blandula.

mancanza

Animula vagula blandula
Hospes comesque corporis,
Quae nunc abibis in loca
Pallidula, rigida, nudula,
Nec, ut soles, dabis iocos…

Piccola anima smarrita e soave,
compagna e ospite del corpo,
ora t’appresti a scendere in luoghi
incolori, ardui e spogli,
ove non avrai più gli svaghi consueti… 

Mi tornano alla memoria questi versi. Li avevo imparati a memoria, non soffermandomi sul significato, ma semplicemente notando divertita la loro insita musicalità e giocosità. Versicoli leggeri e leggiadri, ricordi sbiaditi di studentessa, quando l’importante era arrivare preparati e sicuri all’appello, incuranti di cosa si stesse realmente studiando.

Mi tornano in mente non a caso. In questi giorni dove la mancanza cresce e si irrigidisce, torna pungente come l’inverno, assale in una mattina nebbiosa. Perché la mancanza non passa, l’ho capito ormai, anzi cresce proporzionalmente ai giorni della tua assenza.  

Tu che mi guardavi perplesso studiare il latino, pensando che forse a poco sarebbe servito. Scuotendo la testa, un po’ dispiaciuto, ma dolcemente comprensivo.

C’è una meravigliosa interpretazione in questi versi, vedi sarà servito a poco, ma oggi li rileggo con piacere. Scopro qualcosa di più in quei suoni piacevoli…che un’anima unita al corpo è fonte di gioco e di allegria…guardo con tenerezza quelle anime che diventano piccole e pallide, timorose e titubanti, avvicinandosi alle tenebre. Un’anima che perde la sua forza vitale quando si avvicina al nulla e penso che devi esserti sentito così avvicinandoti a quell’ignoto.

Ti voglio immaginare come un’animula vagula che ha trovato una sua forma e un suo colore. Ogni giorno mi regali pennellate morbide di ricordi, che accarezzano il cuore. E mi fanno sorridere. E non accade solo a me, stanne certo.

30 thoughts on “Animula vagula blandula.

  1. I ricordi li serriamo gelosamente nel cuore ed ogni tanto riafforano, più o meno prepotentemente. E di chi non c’è più manca tutto, manca la presenza, per noi stessi, per ciò che non abbiamo più, ma anche per quell’anima e per tutto ciò che non potrà più vivere. E ci spiace e non sappiamo se accontentarci di ciò che rimane in noi o disperarci, per tutto quello che non c’è più…

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  2. Cara Dora, non potevi esprimerlo meglio…il tuo commento mi fa sentire che hai colto proprio tutto…per quanto i ricordi possano essere belli e cari, la mancanza è più forte. Mi capisci sempre nel profondo, non sai quanto questo sia un regalo! Un bacio

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      1. L’ho immaginato infatti. Ed anche il mio non c’è più, da 10 anni ormai. Leggevo quel libro gli ultimi giorni in cui era in vita e lo leggevo lentamente perchè mi piaceva pensare che sarebbe rimasto in vita finchè non lo avessi finito.

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      2. Io ho un ricordo liceale molto sfocato, mio marito mi dice sempre che sono gli unici versi di cui ha conservato memoria e in questi giorni sono tornata a rileggermeli, mi frullavano in testa… fa piacere condividere certi pensieri 🙂

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  3. anche a me piaceva il Latino e mi è servito molto per l’Italiano. Ci sono molti che usano impropriamente il complemento oggetto e quello di termine dopo un verbo, un poco come avere un pessimo rapporto con il congiuntivo e il condizionale…..
    ciao e buona serata

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    1. Ciao Antonio, a me in realtà il latino piaceva in relazione ai voti che prendevo 😉 però oggi tutto assume una forma diversa! E cmq sì, ha sicuramente contribuito a rendere più solida la conoscenza e la struttura della lingua italiana! Secondo me serve… Un saluto caro!

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  4. La mancanza non passa mai, mai. Restano i ricordi, resta il pensiero, le immagini, persino la voce dentro di noi. Resta l’amore, ma resta, profondamente, anche l’assenza, il vuoto, il dispiacere di non poter vivere più alcun momento insieme a loro, e la sensazione di impotenza perché per quanto avremmo ancora da dire, da raccontare, da ascoltare, da ridere insieme a loro, non è davvero più possibile. E a momenti questo diventa per noi qualcosa di intollerabile. Ti abbraccio stretta.

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    1. Ciao cara!!! Oh io passo a trovarti, e quando trovo qui i tuoi commenti sono troppo felice, ma si può? Evidentemente certe persone come te lasciano proprio una scia importante… La mancanza è forte in questi giorni, spesso penso che dovrei smetterla di scriverne e pensarci, ma se non lo faccio qui dove?
      Grazie per le tue dolci parole, un abbraccio e buon we 😘

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      1. Invece penso che scriverne faccia bene, la mancanza rimane comunque ma si addolcisce la malinconia… Almeno per me è così! Lunedì mi trovi con un nuovo post :)) buon week end carissima, io lo passo fra bambini e amiche, spero che anche il tuo sarà piacevole, un bacione.

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  5. Wow… intimo… dolce… struggente… malinconico… aulico… e colto 😉 Adriano… sei piena di sorprese Mrs.bean… e questo pezzo superlativo mi fa pensare a un quadro della Cecilia Gattullo di cui non posso parlare essendo inedito ma penso tu conosca…

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    1. È un post che avevo nel cuore da tanto…e la musica di quei versi mi accompagna e addolcisce i momenti più difficili di assenza..Come quelli di questi giorni….è per questo che quando ho letto il tuo scritto su Fb sulla tua mamma ho accusato un po’…grazie Avvo…sul quadro della Cilla, ne ho in mente uno sì, particolarmente evocativo, ma quando li vedrai dal vivo saranno ancora più parlanti! Una meraviglia! Buona giornata 😘 😘 😘

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      1. Adesso non è più solo nel tuo cuore. Ma nei cuori di noi che ti leggiamo e ti scopriamo pian piano 😉😘 ps Adriano è un nome specialissimo per me……

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