Dello scrivere. E della felicità.

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“Da quando hai iniziato a scrivere?”

“Mah, scrivere è una parola grossa” rispondo io

“In effetti…”

Mi piace chi è chiaro, diretto, schietto. Chi non ti adula e non ti compiace. Chi ti riporta a un preciso senso della realtà. Mi fa ridere e mi piace.

Non credo di saper scrivere, come intendo io la scrittura, quella vera, dei libri stampati e non solo, delle parole soffiate e scolpite, quelle che lasciano un segno. Di certo, però, da quando lo faccio sto meglio. Sono più felice.

E da qui sono partita per capire una serie di cose.

Ho capito ad esempio che scrivere è mettersi costantemente alla prova per poi stupirsi. Scrivo, rileggo, talvolta mi sorprendo di cosa sia potuto sgorgare e la volta successiva penso che mai riuscirò di nuovo a farlo. Almeno non così.

Scrivere è allenamento. Come ogni cosa nella quale ci mettiamo impegno, dedizione, energia, più lo fai meglio ti riesce. E se in partenza, talvolta,ti costa sempre un pizzico di fatica, le sensazioni che ti regala sono pari a quelle di quando vinci la pigrizia. Vado a correre, a camminare via, e torno stanca, ma piena. Le conquiste passano sempre attraverso un po’ di sudore.

Scrivere ti mette di fronte ai tuoi limiti. A chi lo sa fare molto meglio di te e lo riconosci, e non smetti di leggerlo perché è un regalo inaspettato ogni volta. A me piace scrivere per confinare la mia costante insicurezza, metterla in un angolo e dedicare tutta me stessa a quello che ho bisogno di dire. Senza troppi pudori. Con un piccolo pubblico che mi ascolta e mi stimola a migliorare. Attraverso la scrittura tengo a bada le mie insicurezze. O le accarezzo più dolcemente.

Scrivere lo puoi fare sempre. Con addosso ogni stato d’animo, che siano paura, gioia, indolenza, incredulità. E il bello è riconoscere che il colore delle tue parole rispecchia fedelmente quello che senti. E ogni volta ti specchi e fai specchiare anche gli altri in quel tuo pezzo di realtà. 

Scrivere genera frustrazioni e gioia che si alternano a ritmi serrati, come sono in fondo tutte le questioni d’amore che si rispettino. E come ogni fatto di cuore non sai mai come andrà a finire, ma quando ci sei dentro pensi che sarà per sempre. O perlomeno lo desideri. Con tutto te stesso.

72 thoughts on “Dello scrivere. E della felicità.

      1. Tu continua eh…perchè sei bravo….nel disegno a mio parere c’è qualcosa di più istintuale e meno compiaciuto…mah non so, impressioni!

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    1. Grazie Mela!!! Ho sentito il bisogno di fissare i motivi e le gioie dello scrivere 😉 probabilmente le leve che ci spingono a farlo in alcuni casi sono simili!!!

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  1. Mai trattato di scrittura fu così esaustivo e completo! Complimenti.
    Manca solo un aspetto, che fortuna vuole, non è il tuo caso: è dover scrivere con la testa sotto la ghigliottina… di una consegna da effettuare la mattina dopo. Ma avere magari il mal di denti e il vuoto e… le bollette sul tavolo che ti ricordano che devono essere pagate 🙂

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  2. Proprio vero, quando rileggo un pezzo che mi è particolarmente riuscito son convinta che non sarò in grado di farne un secondo al pari … e in effetti è così!! ahahahah!!!!!
    (Va beh, un po’ di autoironia concedetemela ^_^ )

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  3. Così è se vi pare… Tanto per citare qualcuno di cui non mi sovviene il nome… In ogni caso hai fatto un’ottima disquisizione su cosa possa rappresentare la scrittura per un autore…
    Saluto e fiore…

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    1. Grazie Silviatico…è partito come semplice pensiero che però vedo con piacere che richiama l’interesse…anche perché tutti noi, scrivendo, siamo portati a chiederci perché lo facciamo e cosa ci smuova…

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  4. Senza piaggerie di sorta, penso che tu scriva bene e con profonda emotività. Nel senso che sai trasferire efficacemente le tue emozioni, permettendo agli altri di “sentirle” ed interpretarle.
    Detto ciò, non sono così convinto che scrivere sia solo piacere narcisistico. È vero che quando rileggiamo e l’elaborato ci sembra ben scritto, ne siamo molto soddisfatti, presumendo già in quel momento che piacerà agli altri quanto è piaciuto a noi. Alla prova dei fatti, però, siamo molto più contenti se chi ha letto ci comunica una sensazione, un’emozione, di “ritorno”. A quel punto la soddisfazione, almeno per quanto mi riguarda, non è più solo quella di esserci riuscito, ma di constatare che altri provino quelle emozioni, ne aggiungano di proprie oppure ne vogliano dibattere. In altre parole ho comunicato, in qualità di emittente, ad altri, i riceventi, un messaggio che è stato recepito e, giustamente, rielaborato. Se così viene confermato che anche altri possano provare le mie stesse emozioni, non posso, per definizione, essere un narciso.
    È questa dunque la grande soddisfazione.
    Ottime riflessioni, comunque, che potrebbero aprire un dibattito molto più profondo e articolato di quanto io non sia riuscito a fare.
    Grazie infinite! Un abbraccio, Piero 🙂

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    1. Grazie Piero per i tuoi apprezzamenti e ancora di più per i tuoi spunti di riflessione..non è pure piacere narcisistico quello che spinge a scrivere e soprattutto che motiva nel continuare a scrivere…è vero! Diciamo che parte da un bisogno personale e interiore, almeno nel mio caso e poi si propaga verso l’esterno, mosso anche da un desiderio autentico di condivisione. Assolutamente vero il discorso delle emozioni…vale molto di più il piacere di aver trasmesso sentimenti ed emozioni che il vano gusto di aver scritto bene e di essere soddisfatti del proprio testo. E’ un tema interessante a mio parere che si presta a molte riflessioni, anche ben più richhe e articolate di quelle che ho espresso qui nel post.
      Ciò che mi premeva comunicare è che scrivere può diventare parte della propria vita in modo necessario e può renderci anche più felici. E’ un pensiero che mi percorre spesso in questo periodo.
      Un abbraccio a te 🙂

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  5. Io credo invece che tu sappia scrivere, Marghe, e anche molto molto bene. Te l’ho già detto da qualche parte credo. E come dice Piero qui prima di me, sai trasmettere le tue emozioni, le percepisco e non solo perché ti conosco da tempo. Brava Marghe.

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    1. E allora sai cosa ti dico cara Piera? Che mi prendo il complimento e me lo gusto 😉
      A di là del saper scrivere quello che noto è che più lo fai più diventa un’esigenza che fa bene al cuore, un abbraccio grande!

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      1. E’ verissimo, in effetti sarebbe un’autocensura gratuita e sterile…mi rimane addosso un senso di grande ammirazione e un senso di distanza da quelli che considero i vari scrittori, quelli ho studiato a scuola e ho letto poi per passione dopo…in ogni caso la mia riflessione era molto incentrata sul benessere che genera la scrittura, al di là delle capacità di ognuno! 🙂

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      1. Fiori in testa e farfalle nelle orecchie è stupendo!!! Lo farò mio…eh sì come ogni fatto di cuore si desidera che anche questo scrivere sia per sempre!!!!

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      2. … Ci metto della carta velina intorno un fiocco di raso giallo… Ed è tutta tua! ( occhio che le farfalle svolazzano ma non vanno distanti ) 😉

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  6. ecco…. io credo che tu sappia scrivere…. ma non credo sia questo l’importante, anche secondo me… perchè quando passi le emozioni di vita vera come fai tu, ci possiamo rispecchiare…. e grazie perchè almeno a me a volte fai riflettere…
    scrivere… io non so farlo e non credevo lo avrei mai fatto…
    ma da quando ho aperto il blog, per caso, a volte mi serve come dici tu, proprio per liberarmi e confrontarmi. Soprattutto con alcuni di voi che, anche a distanza mi offrono stimoli e vicinanze, anche in lontananza!
    bacini marghe!

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    1. Stimoli e vicinanze, anche in lontananza è bellissimo!!! Credo che scrivere serva a liberarsi e a costruire ponti…è proprio quello che è successo in questi mesi con tanti di voi ed è stata una sorpresa arricchente e preziosa…poi c’è chi lo sa fare proprio bene, ma qui il punto è un altro.
      Scrivere ci rende più consapevoli di cosa siamo e anche più felici…buona giornata Alessia cara !!!

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      1. queste cose che hai appena detto, le ho capite anche io da quando ho aperto il blog, anzi non da subito… da quando ho capito che puo essere come parlare con un amico…. e che davvero ci si può sentire vicini anche se fisicamente non ci si vede…
        ovvio che a volte nascono altre priorità e ci si allontana, ma mi piace pensare che invece possa anche non essere così!
        buona giornata a te!

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  7. Ciao Mrs, condivido il tuo pensiero in ogni sua parte ..
    Molto tempo fa tentai la scrittura per “lenire” piccole ansie e mi fece davvero bene. Oggi scribacchio per puro piacere e molto spesso mi ci diverto pure a farlo..
    Ciao! 🙂

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  8. Ciao, ti conosco da poco ma mi è bastato per decidere di nominarti nel mio post “Premio Dedalo”,. Sbircia, se vuoi, e ti renderai conto tu stessa.

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  9. Stupenda l’idea di creare un gioco di rimandi infiniti con la foto che ritrae il word del post che posta la foto del post… un bellissimo pezzo di te ☺ a noi tuo piccolo pubblico ci delizi sempre! Continua a scrivere!

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    1. ma quanto è bello ritrovarsi su vecchi post dei commenti…a riprova del fatto che non sempre si deve essere tempestivi! “A noi tuo piccolo pubblico” ….che bellezza pensare di averlo! Continuo a scrivere, promesso!

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      1. E – ovviamente – non sono d’accordo sul “piccolo”, ho usato il termine per citarti 😉

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  10. Come condivido quanto scrivi in questo post, quasi in ogni sua parte. Io purtroppo ancora non riesco a sganciarmi di dosso un po’ di pudore … a volte penso che potrei farlo solo se fossi sicura che mi legge solo chi non mi conosce … comunque brava.

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    1. Oh non credere il senso del pudore rimane e poi a seconda del momento ci si sente più liberi o meno di esprimersi. E comunque vale anche per me un maggior senso di leggerezza se so che chi mi legge non mi conosce … però lentamente sto cacciando tutte questi limiti mentali…grazie!!!

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    1. Ma che bella sorpresa Alexandra!!! La tua rubrica del sabato mi piace un sacco e ritrovarmici è davvero un gran onore e piacere! Anche oggi ho fatto piacevoli scoperte di nuovi blogspot 😊 E la sintonia di vedute, pensieri e sensazioni è davvero reciproca. Grazie di ❤, davvero!

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