Alta e bassa marea

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La paura è una cosa che riconosco. Da piccola era la paura di essere sgridati, derisi, ignorati, di stare dentro o di stare fuori, di non essere invitati a quella festa delle medie. La paura bambina ha un sapore forte, lo senti subito, credi anche di non riuscire a deglutirla, poi in un battito di ciglia la dimentichi, sposti l’attenzione su qualcos’altro. Arriva quel bambino che hai spiato di nascosto per giorni e giorni, ti invita a unirti al gruppo e ti senti subito forte.

Poi è arrivata la paura di non essere abbastanza. E quella, maledetta, dura da anni, e non passerà mai. Che non è solo questione di titoli, di altezza e di bellezza, ma di alzare sempre quell’asticella un po’ più in su per poter dire “Vedi fino a lì, non riesco proprio ad arrivarci”. E allora cerchi di fare pace con quella sindrome di sempiterna inadeguatezza, di accettare che a tratti arrivi e ti inondi. Poi si ritira, ti abbandona per un po’, pensi di essere guarita fino al prossimo giro di alta marea.

Poi quando sono diventata mamma ho toccato l’apice delle paure. La paura di non essere equilibrata, pronta, capace. Di non essere abbastanza paziente, amorevole, dedicata e delicata.

La paura che quella diversità sia motivo di bersaglio, che quelle titubanze si trasformino in zavorre. La paura di non essere abbastanza sicura per trasferire sicurezze. Ma questa non fa notizia. Una mamma che non è armata di questi naturali, congeniti timori non è una buona mamma. E ti legittimi quasi ad aver paura, ad alzarti di soprassalto nel cuore della notte per ascoltare il loro respiro, per controllare che siano proprio lì dove li hai rimboccati e annusati la sera prima. E la paura da fuoco che brucia e scotta, diventa quasi una buona consigliera, un faro. Perché impari a misurarti con lei, a tenerla a bada più di quanto avevi fatto con te stessa.

E il bello è che tu continui ad aver paura, ma devi trasmettere fiducia. Continui a cadere, ma vorresti proteggerli da schianti e delusioni. Vorresti renderli leggeri e generosi, quando spesso indossi filtri grigi. Speri che non soffrano mai o il meno possibile, ma hai imparato da poco che il giro imprevisti capita quando meno te l’aspetti. 

Poi tiri il fiato e ti rassereni.

La paura sta con te e in tanti momenti ti ha salvato, guidato, e protetto; la paura sta anche con loro e farà il suo corso e il suo lavoro.

Qualcuno diceva che se vivere fosse una tecnica si potrebbe insegnare e se il dolore fosse una lezione si potrebbe apprendere. E invece impari solo quando ci sei dentro fino al collo a nuotare con la testa sotto, che peraltro non ti è mai riuscito bene.

Ecco mi piace pensare che la paura sia questione di alte e basse maree, di inondazioni e ritirate. Con meravigliose terre di mezzo, che sono la quiete, l’attesa, il ristoro prima di una nuova rincorsa.

La foto è di Nicola Barbato, un meraviglioso scatto di Mont Saint Michel …

 

54 thoughts on “Alta e bassa marea

  1. Le “sane” paure in fondo sono lo stimolo a fare di più. Accade in genere alle persone molto responsabili ed oculate che cercano, in ogni espressione della propria vita, di dare il meglio di sé. Credo che a te sia riuscito meravigliosamente bene. 🙂 Ti abbraccio. 🙂

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    1. Si dici bene Piero quelle sane e qui in effetti ho voluto parlare di quelle…ci sono poi quelle buie, sorde, irrazionali e crudeli, quelle che ti buttano in un abisso…chi non le ha conosciute! Per questo ho voluto parlare di alte e basse maree, di terra di mezzo, di una paura quasi inevitabile e positiva che dà lo slancio per nuove rincorse! Grazie grazie per le tue parole belle 😘 un abbraccio a te

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    1. È così, c’è anche poi la paura buia, cieca, quella capace di bloccarti e farti sentire i piedi come cemento…ce l’ho presente, ma qui non mi riferivo a questa…a una paura più mite e consigliera! Perché serve anche lei, ne sono convinta…

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  2. ho le tue stesse paure, in modo particolare sui figli: speriamo che non succeda un incidente mentre è in macchina o in viaggio e cosette del genere. Però ho imparato a conviverci
    con affabile leggerezza, faccio sovente finta di dimeticarmi di lei. Mi viene in mente una bellissima frase, ma riferita purtroppo non alla paura ma alla morte, del poeta Biagio Marin:” Mi sta sempre dietro ma non le do confidenza.” ecco mi comporto così. Un abbraccio grande.

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  3. Bello questo pezzo, sembra quasi che crescendo e soprattutto diventando mamma la paura sia cresciuta con te diventando una paura più equilibrata, non più solo centrata, ma altruista, e protettiva più che limitante…é una bella evoluzione!

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    1. Ma grazie uaresovain! Ma si in fondo è un po’ così, è come se avessi imparato a gestirla e addolcirla un po’, lasciandomi guidare talvolta da lei, che si voglia o no la paura è la compagna di una vita!

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  4. la paura e’ importante, significa che si ha coscenza di un pericolo, se non ci fosse saremmo tutti incoscienti e non coraggiosi. Siamo creature apparentemente fragili, ma davanti le cose importanti ci armiamo e combattiamo. 😉

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  5. Un post obiettivo e concreto, in cui ciascuno può ritrovare un aspetto di sè, e questo non è poco per un autore, in questo caso autrice, che ha reso peraltro con una scrittura inappuntabile.
    [Mi viene da dire che, nel tuo caso, la paura ha rivestito il ruolo della migliore delle Muse! 🙂 ]

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      1. Mi fido di te, come sempre…Cmq questo è un periodo di quiete, terra di mezzo…pronti ad aspettare la marea… in perenne moto ondivago…

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  6. Guai a non avere paura, nella giusta dose assorbita ci salva dal non essere troppo istintivi, pensare almeno una volta prima di agire, pensare…che non siamo soli.
    Ai primi sintomi della “scattina” una compressa di “paurina” dopo i pasti…non guasta 😉
    Buona notte

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    1. La compressa di “paurina” è stupenda….ma ne farei proprio a meno 😉 ce l’ho già naturalmente, non ho bisogno di assumerla…cmq perfettamente d’accordo…la paura mi ha guidata e consigliata in certi momenti della mia vita! un saluto caro

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  7. Mi asterrò da ogni complimento, d’oggi in poi quando commento tu fai conto che abbia anteposto alle mie parole: brava, scrivi benissimo, entri nel cuore delle persone. Ciò premesso… paura tu, mi riesce difficile crederlo. Da fuori, ebbi già modo di dirtelo, sembri una roccia, solo rivestita di vetro. Puoi sfilacciarti il vestito, tagliuzzarti un poco, ma se messa a nudo rimani pur sempre una roccia. Io ho imparato a nasconderla la paura… mia moglie spesso mi chiede “ma tu non hai mai paura?” e io rispondo sempre. Cioè virgolettato, le rispondo “sempre”. Ma non ci penso… UN abbraccio forte.

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    1. Allora posso apparire una roccia, in realtà stento a crederlo, non mi sento davvero! Però penserò a questa mia fattezza di roccia rivestita di vetro 😉 la paura è con noi, si impara a gestirla e ad addomesticarla, succede a tutti, nessuno escluso!!!

      Grazie per i complimenti Avvo, ma in realtà non darli per scontati nei prossimi post…😉 fa bene sentirseli dire o meno, a seconda… Un abbraccio a te!!!

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      1. La paura va bene. Anticipa nella mente i pericoli e ti fa pensare già alle soluzioni e a come evitarli. Ciò che è da evitare è l’ansia che, invece, ti impedisce di concentrarti sulle soluzione e ti fa pensare solo alle conseguenze negative potenziali… col risultato che per un certo periodo di tempo (il tempo dell’ansia ) avrai vissuto esattamente come se il pericolo si fosse verificato. Ma sono o non sono un avvoZen? 😁

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  8. Marghe! E queste sono sane paure che ci fanno crescere ed andare avanti… Quelllo che ci permette di essere “a posto” e non dare nulla di scontato…
    Il sentirsi inadeguate, il non ceNtrare gli obbiettivi, il lavoro, i figli….
    PEro basta che sianonpaure come dici tu che vanno e vengono come le maree…
    E le hai descritte in un bel modo, piacevole ma che fa riflettere:! Mont sain michelle deve essere stupenda!

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    1. Ciao Alessia cara!!! Ci fanno crescere sì queste paure, anche se spesso gestirle è una gran faticaccia…probabilmente danno anche la spinta e lo stimolo per e quella giusta adrenalina…sono contenta che ti sia piaciuta la descrizione…Mont Saint Michel una favola, quasi irreale 😉 un abbraccio

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      1. Immagino li quando si alza la marea… Che sogno!
        Eh anche tu ieri hai parlato di queste paure e sensazioni… Quindi alla fine sono giuste…? E te l’ho scritto nel commento da te, ma poi applicarle…. 😨
        Pero basta poi guardare la marea come dici tu!
        Grazie tesorellla!

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  9. Ciao, entro nel tuo bel blog per la prima volta.

    Io convivo con le mie paure, e con esse ho un rapporto di odio/amore.
    Un po’ sono parte di me, ho capito come dominarle.
    Un po’ invece sono loro a condizionarmi (io sono papà), mi fanno sentire insicuro e non all’altezza della situazione.
    Talvolta ne sono dominato, ed in effetti ho avuto parecchi problemi in passato.
    Come un brutto incubo spero che non ripresentino, ma a volte, inaspettate, me le ritrovo davanti.

    Kikkakonekka

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    1. Oh sono contenta che tu sia passato di qua, benvenuto!
      Anche io in passato ho avuto problemi seri con le mie paure, oggi cerco di sdrammatizzare e anche di parlarne proprio per questo e in fondo di farmele un po’ amiche. Ci sono, occorre imparare a gestirle e accettarle, talvolta, come compagne di viaggio!
      Un saluto caro, a presto

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  10. è un alzare o abbassare l’asticella a seconda delle circostante, ma sempre e comunque appena più alta delle proprie capacità. una specie di maledizione o di involontario autolesionismo che ti farà sempre percepire l’inadeguatezza.
    ml

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  11. Con questo post hai toccato nel vivo il conflitto che secondo me, risiede in molte donne/mamme ….
    poi c’è chi lo ammette e chi pensa che esorcizzarlo dichiarando l’esatto contrario sia un modo per scacciare quello che fa parte di ogni essere umano, l’imperfezione, l’insicurezza …

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    1. Bea, le paure per me sono sempre lì da quando ero piccola e ne riconosco proprio l’odore…credo sia meglio riconoscerle e ammetterle, almeno in questo modo le ridimensiono un po’ 😉 buona giornata cara!!!

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  12. Vedi, ti ho scoperta proprio con questo post, e ti ho presa al volo, ho capito subito che eri ‘giusta’ per me, per il mio tipo di cuore, per la forma bizzarra che ha. Se mi prendi per la paura mi prendi per la gola, potrei dire, che bello pensare a quelle zolle di quiete tra le maree…

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    1. Le zolle di quiete…che bella espressione, hanno ancora più valore proprio perché si alternano alle alte maree…la paura fa parte di me, del mio vivere, va in qualche modo addomesticata e accettata…grazie per le tue parole!!! un abbraccio

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