Famiglie e aromi misti.

miscuglio di scarpe

Ci sono le famiglie macchina da guerra, programmate per avere tutto sotto controllo. Che pagano e archiviano bollette, non prendono multe, firmano sempre il diario dei figli, hanno dispensa e frigo pieni e ordinati, librerie senza polvere, armadi con vestiti sapientemente organizzati per gradazioni di pantone, calendar aggiornati e agende spuntate. E lì si sta bene così, in una regolarità e conformità di piani e forme, dove a ogni gesto corrisponde azione, dove si macinano impegni e scadenze a ritmi serrati. L’assetto d’ordine è implicito, naturale, non è ricercato. Per questo pienamente confortante e confortevole.

Ci sono le famiglie pop, creative, colorate, dove regna un disordine vitale, anche lì il tempo è scandito da impegni, ma si affastellanno e si accavallano, si dimenticano e si mescolano. Si rincorre quello che probabilmente è già accaduto, si vive nella consapevolezza di essere in ritardo, si ride perché si è in ritardo, e talvolta si piange pure. Si vive di arte e di musica, o forse no, ma l’impressione è quella. Si improvvisa agilmente, ci si modula e rimodula all’occasione. E anche lì il panorama è accogliente e ospitale, nel suo movimentato caos.

E poi ci sono le famiglie pot pourri, che sono una mescolanza di aromi e modalità. Guardo con ammirazione e spavento le famiglie macchina da guerra, subisco un irresistibile fascino per le famiglie pop, saltabecco ora di qua ora di là. Più di là che di qua. Pulisco con ossessione ricorrente tavolo e lavello, che riassumono l’ordine di una casa tutta, spunto quattro volte sull’agenda lo stesso item, prendo multe ad oltranza, non ho quasi mai il latte fresco in frigo, ma in alternativa propongo sempre yogurt scaduto o spremuta di arance avvizzite, accendo candele ovunque e dispenso tisane rilassanti, nel dopo cena alterno interrogazioni estenuanti sull’apparato respiratorio a dissertazioni su influenze astrali, segni zodiacali ed ascendenti (sotto lo sguardo attonito dei miei figli) a sessioni individuali della serie liberi tutti, ognuno compulsivamente affogato nel proprio smartphone o tablet che sia. Anche nei sentimenti le famiglie pot pourri si muovono emotivamente ad elastico tra calmi e ragionevoli discorsi, condivisioni pacate e sermoni abbaiati a gran voce, tra rabbia, delusione, amarezza, sensi di colpa, metteteci anche qui una commistione ingestibile.

So che l’equilibrio è affare di altri, ma di chi poi?

Ho sempre guardato alla mia famiglia d’origine come a un animale bislacco a tre teste, che non sono altro che le sorelle Scagliotti. Mamma e zie. Non ci sono solo loro naturalmente, ma la loro presenza è decisamente rilevante. Le farei rientrare nelle famiglie pot pourri, con un’accezione, però,  che sovraccarica la già precaria e instabile situazione di questa categoria. Loro sono un esemplare di famiglia pot pourri tam tam. Sono quelle condividono in tempo reale, quotidianamente e a più riprese nel corso della stessa giornata situazioni, stati d’animo, psicodrammi e gioie, cronache dettagliate dell’intera famiglia e del suo indotto, pur vivendo a distanza. E sottopongono ogni fatto ad attenta analisi, vivisezione e conseguente ricomposizione. Si inizia la giornata con un brief e si conclude con un sum up.

A guardarsi dentro, a sollevare i tappeti di famiglia emergono scene e rappresentazioni della più svariata umanità.

17 thoughts on “Famiglie e aromi misti.

  1. Arrivo da una famiglia del genere. Ogni minuto avvenimenti quotidiano sviscerato, dissezionato e analizzato fino alla nausea, un controllo qualità altissimo e mai la sensazione di aver soddisfatto le aspettative di tutti. Che fatica! 😊😘

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    1. Un controllo qualità altissimo ed estenuante, dici bene, e non saper di contro quasi mai dove e come collocarsi…un post che accenna appena il tema, ma quanto materiale ci sarebbe 😉😘 un bacio Mela cara!

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  2. io provengo da una famiglia che fatica a parlare, a comunicare, anche a toccarsi. Io e i miei fratelli ad esempio non ci baciamo mai. L’anello di congiunzione era mia madre. Ancora oggi mi chiedo come ho fatto a non drogarmi 😀 Io penso che ogni famiglia sia bislacca agli occhi degli altri. Il problema delle famiglie è che ci portiamo dietro tutto, cose belle e brutte. E le replichiamo in altre situazioni.😘😘

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    1. Ci portiamo dietro tutto, è cosi, ci vogliamo liberare di fardelli e inconsapevolmente replichiamo dinamiche che ci stanno strette…a me capita così… Ogni famiglia è un vaso di Pandora 😉😘

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  3. E’ scontato dire che vorrei la mia fosse pop? Temo che di pop ci sia solo il caos. In ogni caso, le macchine da guerra non mi piacciono, il latte nel frigo c’è sempre ma il diario firmato o la perfetta informazione su scuola e assemblee di classe sono piuttosto scostanti, tendenti alla sparizione 🙂

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  4. una madre macchina da guerra e un papà pot pourri, ne sono uscite due sorelle, una pop-up pourri e una macchina da pot – guerra tamtam pourri…
    Insomma… siamo un casino che non c’è idea, almeno non ci si annoia 😀

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  5. Io sarei uno ti quelli che controlla tutto e in modo maniacale cerca di essere ordinato senza mai perdersi nulla.
    Uso il condizionale perché mi sono accorto di quanto sia difficile a volte farlo, ed inevitabilmente mi perdo per strada qualcosa, con mio massimo disappunto.

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    1. Andrea, io vorrei e non vorrei…in fondo non l’ho ancora capito…è per questo che saltabecco ora di qua ora di là 😉 e scrivere è sempre un esorcizzare certi aspetti personali, ma soprattutto guardarli da un altro punto di vista…Se posso permettermi io con te stesso sarei molto più indulgente 🙂 un abbraccio caro

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  6. Anch’io sono a metà strada, cioè, magari, sono pop ma spesso mi pare senza l’allegria e il divertimento (che ci sono sì, ma non per il caos che invece mi fa diventare una specie di virago). Le macchine da guerra ovviamente mi terrorizzano (però anche il pot pourri tam tam, lo ammetto), organizzare e pianificare non sono tra le parole che amo di più, però certo, ogni tanto non sarebbe male metterne in pratica almeno un pizzico Che poi a volte ci riesco, ma non so neanch’io bene come. E così la volta dopo devo reimparare da capo 🙂

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    1. Ciao Alexandra! Difficile credo collocarsi in categorie, di solito le rifuggo proprio…ma nel caso della famiglie mi sono divertita in questo esercizio di astrazione 😉 vorrei essere tanto pop proprio nell’animo, ma la natura un po’ sabauda e un po’ controllata mi tengono a freno 🙂 … quanto all’organizzazione parli proprio con la persona sbagliata 😉 un abbraccio e notte!

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