5 ottobre.

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Non sono in grado di fare foto, da sempre, è una mia indistinguibile prerogativa. Eppure ci sono immagini come queste, che al di là del risultato oggettivo, sono belle. Racchiudono generazioni di affetti, dimostrano che bastano cinque pizze e una torta a far sentire molto amata una mamma, alimentano ricordi che vado a riporre con religiosa cura e saprò ritrovare.

Non amo i numeri, ma questo 78 ha un senso profondo. Lì dentro ci sono anni di addizioni, tante amorevoli cure e qualche sottrazione. Anni di per e diviso. Per sempre, per un amore, per gli alunni, per una buona causa, divisi tra figlia, sorelle e nipoti, movimento e quiete, gioie luminose ed affanni.

Poi c’è da dire che la torta al cioccolato è venuta anche bene, c’è stata un’ovazione di approvazione e un piccolo silenzio, dove ognuno ha assaporato questo compleanno. E non potevamo essere più contenti.

Lo scrivo oggi, a distanza di un mese esatto, perché ottobre si è congedato silenzioso, non c’è stato modo di bloccarlo, trattenerlo, renderlo docile e paziente. Ottobre è stato il mese dei condizionali passati e presenti di tutta la famiglia, nessuno escluso.

Avrei voluto scrivere di più, dovremmo riordinare il bagnetto piccolo, avrei voluto fare pace con quei pensieri indigesti che dalla testa scivolano nel cuore, dovrei essere più coraggiosa, mi piacerebbe avere una stanza tutta per me, vorrei tornare alle elementari, mi sognerei di ripartire per le vacanze, vorrei che passassimo più tempo tutti insieme, mi sarebbe piaciuto organizzare più cene e pranzi e con amici, dovrei suonare di più la batteria, avreste dovuto dirmelo che era così, avrei voluto vedere l’intera stagione di Modern Family. E molto altro ancora.

Siamo a novembre, ci vediamo dall’alto e da dopo, i condizionali proseguono schiaccianti. Però ottobre ci ha regalato quel compleanno prezioso e mi ha ricordato di dovermi fermare, respirare, prendere coscienza che il senso è altrove. Respirare.

21 thoughts on “5 ottobre.

    1. Ciao Beatrice!!!! Si è vero, ci siamo abituati a foto sempre più belle, io davvero anche impegnandomi non ne sono capace, questa per me è meravigliosa! Ero in passata in libreria a prendere il libro di Genovesi, anche per un abbraccio, ripasserò! buona serata, bacio

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  1. Tocchi un argomento sensibilissimo per me…. Prenditi il tempo che ti serve per respirare, e goditi davvero le “cose” preziose che hai accanto e che contano , il resto lasciamolo altrove ❤

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    1. Non so come si faccia esattamente, però a tratti funziona. Fermarsi e guardarsi da fuori oppure proiettarsi più avanti e guardarsi a ritroso…può essere? Vado per tentativi e affinamenti successivi e barcollo… Si si barcollo eccome ❤ notte Maddalena!

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  2. Aggiungo il mio condizionale, che ho annusato nelle tue parole: vorrei capire. Come si fa a stare. Se corro inciampo e se mi fermo barcollo. Insomma quel respirare lo sto cercando anche io, ma quando sto immobile sento impercettibili movimenti che poi minano l’equilibrio. :*

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    1. Non so come si faccia esattamente, però a tratti funziona. Fermarsi e guardarsi da fuori oppure proiettarsi più avanti e guardarsi a ritroso…può essere? Vado per tentativi e affinamenti successivi e barcollo… Si si barcollo eccome ❤ notte Maddalena!

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  3. questa foto è meravigliosa, Margherita, ed è il tuo preziosissimo adesso; il condizionale viene da fuori, tu aggrappati all’indicativo presente, lo stesso con il quale, ora ti abbraccio piuttosto forte!

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