Il maestro dei toni di grigio.

La tentazione dei bilanci arriva con la primavera, la fine della scuola, con un tempo di passaggio. E’ vero che il tempo è una invenzione e un’entità fluida, eppure, la fine di un anno porta a voltarsi indietro e chiedersi: “E quindi?”. Se ripenso a me, vedo una persona ripiegata su doveri, incastrata tra impegni obblighi e costrizioni fittizie. Con un senso molto rigido di traguardi raggiunti oppure no, valgono solo il nero e il bianco, nonostante l’età, il fatto o il non fatto, senza mezze misure e sconti plausibili. Eppure ho in casa un maestro di bilanci in attivo, … Continue reading Il maestro dei toni di grigio.

Libri e labbra rosse.

Aveva caschetto nero, occhi piccoli e vivi, labbra di un rosso sfacciato e un amore smodato per la poesia e i Promessi Sposi. Amava smodatamente anche noi. Goffi e incompleti, acerbi ed immaturi, ci accoglieva così senza rifiniture e non si poteva non abbassare le difese di fronte a quello sguardo avvolgente. Parlava e prestava uguale attenzione a tutti. Anche a Sergio Allemandi, che consideravamo non troppo intelligente, eppure si fermava per lui, lo chiamava alla cattedra e gli leggeva Pianto Antico per fargli assaporare ogni passaggio di quel dolore paterno. Voleva fargli sentire la potenza della poesia che parla … Continue reading Libri e labbra rosse.

Vite appese.

Ieri sono andata in tintoria. Ci vado raramente, giusto ai cambi di stagione e sempre nella stessa da anni. E’ piccola, a conduzione familiare e abbastanza comoda. Ha un bancone sempre uguale a se stesso: il barattolo per raccogliere offerte per il canile di Collegno e una bellissima cassa d’epoca con apertura a manovella. Quei pochi particolari l’hanno resa da sempre un luogo familiare. E’ cosi la tintoria di Corso Francia, immutata nel tempo, negli arredi, nelle grucce, nell’odore del lavaggio a secco. Ci vado perché mi ricorda mio papà. Perché il proprietario mi conosce da quando ero bambina, e … Continue reading Vite appese.