Ma che ne so io d’amore?

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“Tu non hai idea di quanto si stia male!”

“Oh no, l’idea ce l’ho proprio e non sai quanto…”

“Ma tu sei mai stata così male? Male che ti senti mancare la terra sotto i piedi? Te lo ricordi cosa succede? Che non sai come potrà essere il domani…”

Mi chiede se me lo ricordo????

Come fosse ieri.

Ma come faccio a dirle che si sta da schifo e poi comunque ce la si fa, che ha  tutta la vita davanti per innamorarsi, amare e poi rinnamorarsi ancora. Ma come si fa a dire che l’amore è libero e può anche finire, che dà i brividi e le vertigini ed è bellissimo così, e poi capita anche che non te le dia più come prima. Che una volta sei tu a fare male e un’altra invece rimani ferito. E può anche capitare di non farsi male per nulla, o mediamente a turno. Come si fa a far capire che siamo essere fragili, in evoluzione, che cambiare idea non è necessariamente un tradimento? Che sono tante le sfumature di bene e non valgono solo le tinte forti, anche se sono le più eccitanti. Che la gelosia può essere stuzzicante, ma anche una soffocante prigione. Che ci sono amori grandi che ti tolgono fame e sonno, ma gli amori spensierati e delicati non sono affatto da buttare via. Anzi tutt’altro, si ricordano anche quelli per sempre. Come si fa a guardare chi si avvicina così, senza paura di panciate, con il sole e tanti sogni negli occhi e la certezza che si tratti proprio di amore?

Succede che pensavi che non avresti mai più riprovato quelle sensazioni di vuoto senza protezioni. E invece no, ti ci ritrovi dentro e a stento riesci a prendere il fiato per stare un po’ in apnea. E non ti è mai riuscito bene nuotare con la testa in giù, figurarsi sentirtela ricacciata sotto quella testa.

Succede che ascolti una ragazza dagli occhi grandi, ora ridenti, ora annacquati, spiegarti cos’è per lei l’amore. E l’amicizia, che è sacra al pari. E la fiducia data e ricevuta. Senza filtri e troppi pudori, con una passione e una convinzione invidiabili, che ti dice che se ci tieni a una persona non c’è orgoglio che tenga, vale capire, comprendere e perdonare. Che la gioia supera la sofferenza ed è in grado di disintegrarla. Che i momenti belli e teneri ripagano sempre di quelli litigiosi e bui. Che preferisce  rimanere delusa, ma aver dimostrato senza sconti quello che prova, piuttosto che battere in ritirata. Che anche la gelosia è amore ed è inevitabile e giusta. Che prima di ogni cosa c’è il rispetto per quello che sei, per quello che pensi e se ami davvero rispetti sempre le scelte dell’altro. Che usa tempi e modi assoluti, che non contempla strategie e malizie, che non usa perifrasi per chiamare per nome quello che sente dentro.

Succede che a 43 anni la tua visione di amore libero, indipendente, mediamente equilibrato e maturo, imperfetto sì, ma tollerante e comprensivo, ammaccato, eppure pienamente vissuto,  impallidisce di fronte a quella visione che appare acerba, eppure così incontaminata. Un battito primo, intero, dai colori netti. Succede che ascolti e provi a dire, ma soprattutto ascolti e alla fine sai che di fronte alla pienezza dell’assoluto, tutto il resto appare sbiadito.

29 thoughts on “Ma che ne so io d’amore?

  1. Aihmè non puoi spiegarle nulla, solo esserle accanto, magari qualche metro più in là per non darle la sensazione di starle troppo addosso. Imparerà da sola. P.s. Non avevo dubbi che ti saresti salvata con il post sull’amore, perchè invidio bonariamente la tua dolcezza, senza sbavature 😉

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    1. Qui mi sa che le sbavature le ho rischiate assai 😉 E’ come dici tu si può stare accanto, possibilmente non troppo. Nessuno può spiegarci o farci capire qualcosa d’amore e se pensiamo ingenuamente o presuntuosamente di amare di un “modo giusto”, ci accorgiamo subito che ognuno ha il suo e vale solo quello, con i propri rischi ed inciampi, gioie ed inquietudini! Che casino!!!

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  2. Con i ragazzi è come vivere due volte le medesime esperienze avendo in loro di fronte il durante e nella mente il prima e il dopo.
    Bellissimo post Margherita, una doppia visuale che mi piace davvero tanto. ❤
    Primula

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    1. Grazie Primula!!! Sono davvero felice che ti sia piaciuto… Una visione doppia come ben dici, dove in apparenza chi dovrebbe essere più “sapiente”, vista età ed esperienza, si sente piccolo di fronte a quegli slanci così totali e totalizzante e privi di filtri! Un saluto caro ❤

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  3. Mamma mia come l’hai detto bene, Marghe! Non aggiungerei davvero nulla. Lei in questo momento purtroppo , o per fortuna, no può afferrare nulla di quanto hai scritto. .. ♡♡♡

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  4. Succede che tutto quello che hai meravigliosamente scritto ( come solo una bella meringhetta sa fare) lo rivedi e lo rivivi nei suoi occhi e di riflesso lo riconoscerà guardandoti… UUUUH se pizzica il cuore!! ❤️😘

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  5. Cara Marghe, combinazione ho appena letto in un blog questo passo estrapolato a sua volta da un libro. Ne riporto copia-incolla la parte che mi sembra più attinente:
    «Mi accorsi all’istante che non le stavo simpatica. È un dato di fatto che una ragazza capisce in un attimo se a un’altra ragazza sta simpatica o no. Feely dice che tra uomini e donne c’è una linea telefonica interrotta e che non riusciamo mai a capire chi è stato a riattaccare: con un ragazzo, non sai mai se è innamorato o lo disgusti….».
    Insomma, siamo alla metafora del telefono e il telefono – si sa – come sia un aggeggio-spunto di tanti romanzi dallo svolgimento e dagli esiti aperti, infiniti 🙂

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    1. E’ una metafora bellissima quella della telefonata interrotta…sul tema amoroso, mi mancava il tuo commento sempre puntuale e originale 🙂 Difficile trattare questo tema, eppure ogni tanto mi pare inevitabile 🙂

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      1. Certo, fa parte della vita, e come giustamente (e saggiamente) sottolinei – nei termini da te precisati: “ogni tanto”.
        Dedicare all’amore interi blog è nella logica degli eccessi, simile all’abuso d’alcool. 🙂
        Non è il tuo caso, mi inchino.

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  6. Se mi volto indietro…
    Quante palpitazioni, quanti desideri, quante delusioni, quanti alti e bassi, quanti notti insonni, quanti rifiuti, quante parole…
    E ne valeva sempre la pena, anche quando si veniva respinti.

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      1. Margherita, se mi facessero scegliere tra:
        – vita sana ma senza emozioni
        – emozioni belle e brutte, innamoramenti e sconfitte, palpitazioni e lacrime

        sceglierei sempre la seconda

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  7. Amori e sentimenti cambiano con l’età. Quando sei adolescente e provi una delusione d’amore ti sembra che la vita non possa riservarti nulla di peggio…poi vai avanti e capisci che quello che credevi un uragano era solo una leggera brezza primaverile. In amore non si possono dare consigli, ognuno ha una sua strada segnata, bella o brutta che sia e deve viversela fino in fondo, affrontandola da solo. Nella vita puoi avere qualcuno accanto, in amore sei sempre da solo…

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    1. La solitudine dell’amore è incredibile! e “viverla” di riflesso, accanto ai propri figli, è da una parte un privilegio, dall’altra riporta vivide alla memoria frustrazioni e sofferenze passate…si può stare a guardare, neanche troppo, ascoltare se richiesto…tutto molto facile, come sempre, a livello di teoria 🙂

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  8. Buonasera.
    Hai detto tutto e così bene che non posso aggiungere nulla.
    Proprio non voglio.
    Grazie per aver offerto tutte le sfacettature possibili e inspiegabili, in fondo, che chiamiamo amore.
    Credo che spiegarlo di spiegare una grande fetta del senso della vita. E non potremmo che farlo a parole che mai ci sembreranno abbastanza.
    Ed è sempre tutto possibile, a 20,30,40,60 anni. Mi stupisco tutte le volte che capisco quanto è insito in noi “ricascare” nelle solite dinamiche. Ma alla fine è l’unico modo per ricominciare.
    Non potevo aggiungere nulla ma mi parte la lingua!
    Ciao

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